Ritorno della DOMANDA residenziale a SIRACUSA : fuori città o in edifici recenti la prima casa, in Ortigia gli investimenti.
Non si tratterà di vera e propria ripresa, ma sono almeno due i fattori nuovi che, rispetto a inizio dell’anno, stanno facendo capolino sul mercato della casa a Siracusa. In primis un certo ritorno della domanda, vedremo poi se corrisponderà ad un aumento reale delle compravendite. Tradizionalmente gli ultimi mesi dell’anno favoriscono la chiusura delle vendite in sospeso,
il primo fattore è la disponibilità da parte delle banche – c’è una maggior predisposizione a sbloccare le pratiche di mutuo fino all’ 80% del prezzo di acquisto-;
a fare da volano al secondo fattore è il mercato degli affitti turistici esclusivamente nel centro storico .
Quali dunque le aree e quali gli immobili su cui dall’inizio dell’autunno è tornato un certo interesse?
Anzitutto i Villini o gli Indipendenti, i Siracusani preferiscono le zone più tranquille e residenziali ad esempio Isola Sacramento e guardano con interesse le costruzioni più recenti (immobili costruiti dopo gli anni 90). Il desiderio è di acquistare un immobile non in condominio o in edifici degli 60/70 da ristrutturare. I più richiesti sono bilocali o trilocali nella fascia dai 70 mila ai 110 mila euro. Gli altri investitori, in generale italiani ma anche stranieri, cercano nel centro storico di Ortigia (anche qui i due e tre locali con terrazzo sono la scelta più gettonata) case da destinare ad affitto turistico per brevi soggiorni. Le quotazioni al ribasso, hanno portato la redditività turistica intorno al 6-8%. Negli ultimi mesi non sono mancate richieste anche per pezzature di appartamenti più grandi: si tratta in genere di imprenditori che vogliono aprire bed&breakfast. ( richiesta diventata quasi un tormentone).
Quest’ultimo dato, confermato dall’andamento positivo delle case vacanza, sembra essere l’unico segnale positivo tangibile del mercato immobiliare di Siracusa. Scenario diverso, invece, in periferia e semi-centro: qui le compravendite si chiudono a rilento (8-10 mesi), malgrado i prezzi abbiano perso in un anno un altro 5-10%. Quotazioni in calo anche sul fronte affitti non turistici nonostante la domanda sostenuta.
Giovanni Criscione.